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Vino come le sigarette, l’Irlanda notifica alla Wto la proposta delle etichette allarmistiche

Federvini, De Castro e Coldiretti: trovare alleati a livello internazionale per continuare la battaglia.

di Giorgio dell'orefice

(PixieMe - stock.adobe.com)

2' di lettura

Nel pomeriggio del 6 febbraio le autorità di Dublino hanno notificato alla Wto a Ginevra la propria proposta di introdurre a livello nazionale l’obbligo di etichettatura sanitaria delle bevande alcoliche con diciture del tipo «l’alcol nuoce gravemente alla salute». Da questo momento decorrono 90 giorni per la presentazione di eventuali opposizioni.

A renderlo noto l’europarlamentare Pd e membro della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, Paolo De Castro. «Ora la battaglia si sposta a Ginevra – ha commentato De Castro – dove dovremo trovare alleati a livello internazionale, a partire dagli Stati Uniti. Per questo siamo in contatto con la Missione statunitense a Bruxelles, affinché anche Washington possa sollevare osservazioni in sede Omc. Non ci diamo per vinti – ha concluso De Castro – e continueremo a lavorare per contrastare una norma non solo sbagliata e discriminatoria nei confronti di migliaia di produttori d’eccellenza italiani ed europei, ma che rappresenta anche una barriera commerciale anche a livello internazionale».

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«Un ’iniziativa – ha commentato la Coldiretti – assunta nonostante i pareri contrari di Italia. Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici».

«Ora è il momento che i partner internazionali a livello di Omc - ha commentato la presidente di Federvini, Micaela Pallini – sollevino le loro preoccupazioni in merito alla proposta irlandese, che rappresenta un chiaro ostacolo al commercio internazionale. L’Irlanda li ascolterà o rimarrà sorda come ha fatto con i commenti dei partner dell’UE? Facciamo un appello al Governo italiano: dopo avere guidato la battaglia in Europa invitiamo il Governo Meloni a fare altrettanto al livello di Omc, creando una coalizione di Paesi a sostegno delle nostre posizioni».

Un terzo degli Stati membri dell’Ue, a partire dall’Italia – fanno sapere da Federvini – ha chiesto alla Commissione, in una lettera comune di qualche giorno fa, di avviare discussioni approfondite con le autorità irlandesi al fine di garantire un’adeguata informazione dei consumatori, evitare barriere commerciali e mantenere l’uniformità e la fluidità del mercato unico. In questo caso, però, la Commissione non ha dimostrato alcuna volontà di agire in difesa dei Trattati UE, del mercato unico e della propria legislazione comunitaria.

«A questo punto – ha concluso la presidente Pallini – nutriamo forti dubbi sulla volontà della Commissione. In assenza di un’azione concreta, si può fare ben poco. Crediamo che solo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea sia in grado di difendere l’Ue in questa fase».

Il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida ha postato su Twitter l’immagine di un bicchiere con sotto la scritta “il vino nuoce gravemente alla salute di chi non lo beve”: «Proporrò all’Irlanda una mediazione che può aiutarli a rendere più chiara la loro etichetta e soprattutto garantire corretta informazione. Eccessi e abusi vanno combattuti, ma un uso moderato garantisce, come la scienza afferma, benessere. #sdrammatizziamo #difendiamolaqualità».


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