Voge Trofeo 500 Ac, come va la classic retrò cinese
Arriva dalla Cina questa naked che abbina alcuni tratti retrò, come il serbatoio a goccia e la sella con cuciture a vista, a dettagli moderni come le luci a led e il portatarga vincolato al forcellone
di Gianluigi Guiotto
2' di lettura
Cresce il numero dei motociclisti che hanno superato gli “anta” che, stanchi del traffico su quattro ruote, tornano alla moto, passione giovanile accantonata a favore di una station wagon o di un Suv. I loro gusti sono spesso legati al passato, ma risentono degli standard attuali in fatto di tecnologia e sicurezza. Alle loro esigenze risponde la Trofeo 500 Ac di Voge (6.500 euro), marchio “premium” nato nel 2018 all'interno del gruppo Loncin motorcycle, a sua volta fondato nel 1983 a Chongqing, una delle più grandi metropoli della Cina centro-meridionale. La Trofeo è una moto elegante, ben costruita, con buone prestazioni e si guida con la patente A2 (monta un bicilindrico parallelo da 471 cc capace di 47 cv e dotato di due mappature): è dunque perfetta per chi torna in sella, ma anche per chi ci sale per la prima volta.
In sella
Seduti a 81 cm da terra, anche i brevilinei riescono a toccare con entrambi i piedi grazie alla conformazione della sella che si stringe vicino al telaio a goccia da 19 litri. Lo schermo tft a colori da 5 pollici mostra molte informazioni, comprese la marcia inserita e la pressione degli pneumatici, ed è collegabile allo smartphone. I comandi sono ben realizzati, solo la scelta della mappatura del motore è un po' macchinosa. La ciclistica è classica: il telaio in tubi d'acciaio è abbinato a una forcella Kayaba con steli rovesciati da 41 mm e a un monoammortizzatore regolabile nel precarico; l'impianto frenante comprende una coppia di dischi da 298 mm con pinze Nissin all'anteriore e un disco singolo da 240 mm dietro. In generale, la vista d'insieme rimanda la sensazione di una moto costruita con cura.
Su strada
La Trofeo nasce per i neofiti e per chi ritorna alla moto: è dunque una moto facile, in sella fa sentire subito a proprio agio, con una posizione rilassata e i piedi che toccano terra senza problemi; solo chi supera i 190 cm di altezza arriva a superare fastidiosamente con le ginocchia i rigonfiamenti ai lati del serbatoio. A ogni modo i 185 kg a secco della moto non si fanno sentire, nemmeno quando si va piano: anche a velocità ridotta si manovra agevolmente e nel traffico si sfila via agili, anche sfruttando cambio e frizione, morbida da azionare e superando buche e asperità con la buona risposta delle sospensioni. Quando cominciano le curve, la Trofeo riesce anche a divertire, con una naturale tendenza a scendere in piega, senza ondeggiamenti o scarti improvvisi: tutto è molto prevedibile. Il motore non è un prodigio di potenza, specie ai bassi regimi; ai medi (oltre i 4mila), invece, tira fuori un po' di carattere, accompagnato però anche da qualche vibrazione di troppo su manubrio e pedane. L'impianto frenante è perfettamente tarato sulle caratteristiche della moto ed è ben modulabile: non aggressivo nella prima parte della frenata, ma efficace quando si strizza per bene la leva destra.
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