Aiuti a Airbus, sì Wto a dazi Usa per 7,5 miliardi sulle merci Ue. Europa pronta a rispondere
I giudici della Wto hanno stimato in 7,5 miliardi di dollari le contromisure adottabili per il danno causato dai sussidi europei erogati ad Airbus. Gli Stati Uniti potranno pertanto imporre dazi per un ammontare equivalente sull’export della Ue
di Gianluca Di Donfrancesco
2' di lettura
Il verdetto tanto atteso è arrivato. I giudici della Wto hanno stimato in 7,5 miliardi di dollari le contromisure adottabili per il danno equivalente, causato a Boeing dai sussidi erogati ad Airbus e considerati illegittimi. Gli Stati Uniti potranno pertanto imporre dazi per un ammontare equivalente sull’export della Ue. La pronuncia, per diventare operativa, deve essere adottata dal Dispute Settlement Body dell’Organizzazione: un passaggio meramente formale, ci vorranno ancora da 10 giorni a 4 settimane. Poi la Casa Bianca potrà imporre i dazi. Un funzionario dell’amministrazione citato dal Wall Street Journal e da altri media americani ha confermato che gli Usa imporranno i dazi sui prodotti europei a partire dal 18 ottobre su tutti i 7,5 miliardi di dollari di merci, come autorizzato dalla Wto. L’ammontare delle tariffe sarà diverso: si valuta un 10% sui grandi aerei commerciali e un 25% su prodotti agricoli e industriali. Il 14 ottobre ci sarà un ultimo incontro tra delegazioni Usa e Ue per cercare di trovare un accordo in extremis che eviti l’escalation di dazi e controdazi.
È quasi l’ultimo tassello della faida dei cieli, quella tra il costruttore statunitense Boeing e il consorzio europeo Airbus. Una lite in due fasi sovrapposte: la prima sulla legittimità degli aiuti pubblici concessi da Bruxelles e Washington ai rispettivi campioni dell’aviazione civile. Su questo fronte, in due controversie parallele avviate nel 2004, la Wto ha stabilito che entrambi i gruppi hanno ricevuto miliardi di dollari di aiuti illeciti a danno del concorrente. Ci sono volute migliaia di pagine di verdetti e circa 100 milioni di dollari di spese legali.
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Ue pronta a rispondere
La Ue a sua volta è pronta a imporre dazi su 12 miliardi di dollari di import dagli Usa. I beni da colpire sono elencati in una lista che vale circa 20 miliardi di dollari. Ma dovrà aspettare che sia la Wto a quantificare l’esatto ammontare delle contromisure che potrà prendere. Questo verdetto è atteso nella prima metà del 2020.
Il commissario al Commercio, Cecilia Malmstroem, ha detto che uno scontro a colpi di dazi avrebbe l’unico effetto di «danneggiare imprese e consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico e di penalizzare il commercio globale e il settore dell’aviazione civile in un momento delicato». Se Washington deciderà di imporre «le contromisure autorizzate dalla Wto, spingerà la Ue a fare la stessa cosa», ha aggiunto.
Per il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, gli Stati Uniti commetterebbero «un errore economico e politico», se decidessero di imporre sanzioni tariffarie. Le Maire ha assicurato che gli europei sono pronti a «rispondere fermamente».
Il verdetto della Wto accorda il risarcimento più alto nella storia dell’organizzazione, che ne ha già stabiliti una decina. Polverizzato il record precedente: 4 miliardi di dollari nel 2002, in una pronuncia contro i sussidi erogati alla Foreign Sales Corporation statunitense.
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